Cosa vedere nelle Marche
Vacanze nelle Marche: la tua villeggiatura ad Ancona
Ancona è una città di mare e rivendica una unicità condivisa da poche altre città al mondo: quella di offrire il meraviglioso spettacolo del sole che sorge e tramonta sul mare. Capoluogo delle Marche, fu fondata da un gruppo di esuli, i Dori Siracusani, nel IV sec a.C. La città sorge su un promontorio che propende verso l'Adriatico.
Ha la forma di un gomito ed è proprio dalla traduzione greca di gomito (ankon) che la città prende il nome.
Dopo la colonizzazione dei Dori Siracusani, Ancona entrò sotto l'orbita di Roma e divenne prima municipio e poi colonia romana, raggiungendo il massimo splendore sotto l'imperatore Traiano, che la fortificò e ne ampliò il porto. In età bizantina fece parte della Pentapoli marittima.
Centro della Marca di Ancona durante il Sacro romano impero, dalla fine dell'XI sec si costituì in libero comune e, grazie ai floridi traffici con l'Oriente, fu una delle repubbliche marinare.
Con la caduta di Rodi, i turchi diventarono sempre più pericolosi: per ordine del pontefice Clemente VII, Antonio da Sangallo ampliò la cittadella sul Colle Astagno, segnando la fine del libero comune di Ancona.
La tua vacanza al mare: la meravigliosa costa delle Marche
Nelle Marche i visitatori possono scegliere tra spiagge di sabbia finissima, ghiaia o roccia, con scogli o palme, tra la riviera delle colline, con le grandi spiagge di Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Marotta di Mondolfo; la costa anconetana, tra Senigallia, spiaggia di velluto, e la riviera del Conero, con Portonovo, Sirolo e Numana.
Ma anche il litorale maceratese, con il verde delle pinete di Porto Recanati, Porto Potenza Picena e il porto animato di Civitanova Marche; la verde riviera picena, che si estende tra Porto Sant’Elpidio, Lido di Fermo, Porto San Giorgio e Pedaso; o l’esotica riviera delle palme, tra Cupra Marittima, Grottammare e San Benedetto del Tronto, con le sue 7.000 palme.
Tra Gabicce Mare e Pesaro una suggestiva strada panoramica di circa 20 chilometri attraversa o lambisce pittoreschi paesi di pescatori, a picco sull'azzurro dell'Adriatico, che fanno parte del Parco regionale del Monte San Bartolo.
A sud di Ancona inizia il Parco regionale del Monte Conero (572 m), che si specchia sul mare offrendo uno spettacolo di rara suggestione. La riviera del Conero, con il suo alternarsi di baie, ripide pareti rocciose e spiagge riparate come quella delle "Due Sorelle", due grandiosi speroni rocciosi che spuntano dall'acqua, assume in alcuni tratti sfumatura cromatiche di una insolita delicatezza.
Una particolarità delle Marche è che dal mare si possono raggiungere agevolmente i numerosi paesi alti disseminati a guisa di balconi strategici sul litorale: sono gli antichi nuclei strategici dai quali sono poi sorti i centri "marini". Nelle località balneari è possibile praticare diversi sport, come il wind surf, lo sci nautico, la vela, l'attività subacquea, il kitesurf, il nuoto e il beach volley.
Vacanza in collina: ferie e villeggiatura nelle Marche
Il tratto tipico del paesaggio marchigiano è un susseguirsi di morbide colline che, come onde, si rincorrono fino alla costa. Passeggiando per le strade dell'entroterra marchigiano si può godere della spettacolare alternanza di colori creata dalle varie coltivazioni, dai frutteti e dalle monocolture a cereali che si estendono lungo le pareti inclinate dei colli, cambiando il paesaggio con il susseguirsi delle stagioni.
L'aspetto rurale delle colline marchigiane si è forgiato sul tessuto poderale della mezzadria e della policoltura, oggi in parte sostituita da colture intensive e specializzate.
Tra le maggiori coltivazioni tuttora spiccano quella del frumento, della vite, e dell'olivo; in forte crescita sono anche i prodotti agroalimentari regionali certificati di qualità, tra i quali si distinguono i diciassette vini marchigiani con marchio DOC e DOCG. Spesso alcune antiche ville o dimore padronali, esempi intatti di architettura mezzadrile, sono state adibite ad agriturismo, dove si può tranquillamente soggiornare, fermarsi per acquistare prodotti biologici o degustare i piatti tipici della cucina marchigiana.
Immersi in questo silenzioso paesaggio, antiche cittadine vivono in un continuum fra passato, presente e futuro, che conferisce loro un aspetto austero e nobile.
Nelle Marche ben 18 Comuni vantano come riconoscimento di essere tra i "Borghi più belli d'Italia", un club che raccoglie piccoli centri italiani di spiccato interesse artistico e storico; sono inoltre 17 le Bandiere arancioni che al 2009 sventolano sul territorio marchigiano, il prestigioso titolo assegnato dal Touring Club ai comuni che si distinguono per la tutela del patrimonio culturale e dell'ambiente, la cultura dell'ospitalità, l'offerta enogastronomica e l'insieme dei servizi messi a disposizione del turista.
Le aree protette delle Marche: i Monti Sibillini. La tua vacanza naturale nelle Marche.
A tutela della natura ci sono 12 aree protette: due parchi nazionali (Monti Sibillini e Gran Sasso e Monti della Laga), quattro parchi regionali (Monte Conero, Sasso Simone e Simoncello, Monte San Bartolo e Gola della Rossa e di Frasassi), insieme a sei riserve naturali (Abbadia di Fiastra, Montagna di Torricchio, Ripa Bianca, Sentina, Gola del Furlo e Monte San Vicino e Monte Canfaito), più di 100 aree floristiche, 15 foreste demaniali e oltre 60 centri di educazione ambientale.
Monti Sibillini
Comuni del Parco: Fiastra, Bolognola, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Amandola, Arquata del Tronto, Acquacanina, Montefortino, Montegallo, Montemonaco, Pievebovigliana, Cessapalombo, San Ginesio, Fiordimonte, Pievetorina.
Nel cuore dell’ Italia, tra le Marche e l’Umbria, si ergono maestosi i Monti Sibillini, con oltre venti vette che superano i duemila metri fino a raggiungere i 2.476 m. con il Monte Vettore. Istituito nel 1993, il parco comprende un territorio di oltre 70.000 ettari plasmato dalle forze della natura e dipinto a tratti da millenni di storia e cultura locale dove, ancora oggi, si percepisce la magica presenza della mitica Sibilla, aleggiano i ricordi di antichi riti e si tramandano suggestive leggende.
I Sibillini costituiscono una catena montuosa di origine prettamente calcarea che è stata profondamente modellata dall’azione dei ghiacciai del Quaternario, le cui tracce sono ravvisabili negli splendidi circhi glaciali del Monte Vettore, del Monte Bove, dell’alta Valle dell’Ambro, della Val di Tela (Monte Rotondo) e nelle valli ad “U”sottostanti.
I luoghi di culto delle Marche: tradizione, religione, fede e cultura
Le Marche offrono al turista una straordinaria serie di percorsi e monumenti espressione della profonda spiritualità che, fin dall'avvento del Cristianesimo, ha caratterizzato questo territorio. Camaldolesi, cistercensi e francescani hanno ricoperto il territorio di monasteri, abbazie, conventi, alcuni dei quali aprono oggi le loro porte a ospiti e visitatori come un tempo le aprivano a pellegrini e viandanti, naturalmente a certe condizioni e in un contesto di rispetto.
Dopo la caduta dell'Impero romano le Marche furono dominate dall'Esarcato bizantino (a Nord di Ancona) e dai Longobardi del Ducato di Spoleto; divennero poi terra di contesa tra l'Impero e lo Stato della Chiesa, finché quest'ultima ne divenne unica titolare.
Il lungo periodo di incertezza amministrativa e la lontananza dal centro di potere papale, cioè Roma, facilitarono nella regione la diffusione, a partire dall'VIII-IX secolo, del monachesimo benedettino dai centri di Norcia e di Farfa.
I monasteri e le abbazie sorsero soprattutto lungo le principali vie di comunicazione romane - la via Flaminia e la via Salaria - e lungo le valli fluviali che dall'Adriatico risalgono verso l'Appennino, come le valli dei fiumi Marecchia, Metauro, Esino, Potenza e Chienti.
Nella regione appaiono anche due magnifici esempi di architettura cistercense romanico-gotica: a Chiaravalle l'Abbazia di Santa Maria in Castagnola, fondata dai monaci di Clairvaux e nei comuni di Urbisaglia e Tolentino l'Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, fondata dai frati della omonima chiesa milanese.
Fu San Romualdo, il fondatore dell'Ordine Camaldolese morto nelle Marche nel 1027 nella potente abbazia di San Salvatore in Valdicastro vicino Fabriano, da lui fondata nel 1006, a suggerire ai monaci di Fonte Avellana, alle falde del Monte Catria, la prima forma di vita organizzata. In questo appartato luogo di meditazione, immerso in boschi solitari e citato da Dante nel XXI Canto del Paradiso dopo avervi sostato, prese l'abito monastico nel 1035 Pier Damiani.
I prodotti tipici della tradizione marchigiana. Gastronomia e gusto nelle Marche
Dai sapori del pesce dell'Adriatico alle piatti della collina e della montagna, le Marche offrono un'incredibile varietà di pietanze, preparate rispettando scrupolosamente i ricettari e le antiche tradizioni. 17 vini, tra DOC e DOCG, ben accompagnano le creazioni della cucina locale: in questa terra ogni sapore ha il suo vino e ad ogni mutazione del paesaggio corrispondono aromi più o meno intensi. Come resistere quindi?
Le Marche rappresentano una realtà unica nel panorama nazionale, grazie ad una pluralità che si rispecchia nella felice relazione tra territorio, natura, cultura, tradizioni e civiltà dei suoi abitanti.
Ampia è la varietà di vini prodotti nella regione: 15 vini doc e 2 vini docg. Tappa obbligata per conoscere il patrimonio enologico sono le enoteche regionali; le vie del vino, inoltre, uniscono ai sapori del vino il fascino delle colline e dei tesori del territorio. Numerosi e di lunga tradizione sono i liquori prodotti nelle Marche, nasce infatti nell’Alto Medioevo l’esperienza nella distillazione di amari e bevande rigeneranti.
Il maiale rappresenta il filo conduttore della gastronomia dell’entroterra: particolarmente pregiati e gustosi sono i salumi. Svariati sono anche i formaggi e le carni: la valorizzazione e la tutela della produzione sono garantite da forme di protezione come il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) e l'Indicazione IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Le Marche sono note anche per la produzione di tartufi, sia bianchi che neri, oltre che per l’olio, il miele, i funghi, l'ortofrutta e i prodotti biologici. La pasta, frutto della tradizione cerealicola, occupa un posto importante nella tavola marchigiana; sia all’uovo che di semola, è impiegata nella preparazione di squisite ricette.
L'artigianato nelle Marche, ricordi e souvenir per le tue vacanze
Le Marche sono una terra ricca di arte e cultura e di antichi mestieri che si tramandano ancora oggi nelle botteghe artigiane. È in queste tradizioni che sta la forza del modello economico regionale, fondato sullo sviluppo della piccola e media impresa, diffusa in maniera capillare nel tessuto storico delle Marche.
Tra le tradizioni più antiche, la lavorazione della pelle, di cui Tolentino è l'autentica capitale, affonda le sue radici nell'età medievale e può vantare oggi una serie di industrie della calzatura, del pellame e delle borse diffuse nel maceratese e nel fermano.
Celebre in tutto il mondo è anche la secolare lavorazione della carta di Fabriano; nella città esistono infatti il Museo della Carta e Filigrana - dove gli operai, come gli antichi maestri cartai, trasformano gli stracci di stoffa in carta fatta a mano - e botteghe specializzate per la vendita delle raffinate filigrane.
La tradizione della lavorazione della carta è presente anche a Pioraco che, come Fabriano, ha da secoli sfruttato l'acqua del fiume limitrofo, in questo caso il Potenza, per le proprie gualchiere.
Con la carta l'altro settore florido dell'artigianato artistico regionale è la lavorazione delle terrecotte, diffusa da Montattone nell'ascolano ad Appignano nel maceratese a Fratterosa nella valle del Cesano e quella della maiolica; questa affonda le radici in età medievale e raggiunge lo splendore nel Rinascimento quando, grazie al mecenatismo dei Della Rovere, tra Urbino, Urbania, già Casteldurante e Pesaro, si sviluppa una delle più fiorenti industrie italiane.
Tradizioni e cultura nelle Marche, informazioni turistiche e culturali
Le feste delle Marche soddisfano anche gli appassionati dei tempi antichi.
Feste pagane e di Carnevale - Il principale appuntamento è quello di Fano con la Fano dei Cesari, sede anche di una delle più prestigiose manifestazioni carnevalesche della regione con sfilate di giganti carri allegorici e rogo finale in cui viene bruciato il grande Pupo.
Oltre al Carnevale di Ascoli Piceno, uno dei più noti e spettacolari è sicuramente il Carnevale di Offida articolato in due momenti: Lu Bov Fint (Il Bove Finto, venerdì di carnevale), ovvero le scorrerie carnevalesche di un finto bove e la Sfilata dei Vlurd (martedì di Carnevale), che corrono in piazza a bruciare il Carnevale. Da ricordare anche il Carnevale di Fermo, il Carnevalò di Ancona e la più recente Halloween, La festa delle streghe di Corinaldo.
Feste religiose - Le Marche hanno mantenuto immutate nel tempo alcune manifestazioni legate a particolari festività religiose. Numerosi ad esempio sono i Presepi viventi, tra cui spiccano quello di Genga, nella scenografica Gola di Frasassi e del castello di Precicchie (comune di Fabriano), entrambi non distanti da Genga, Comunanza, Pioraco, Potenza Picena.
Porchia (frazione di Montalto Marche); il presepe vivente di Falerone invita a entrare nella macchina del tempo per giungere nella Palestina ai giorni dell'impero Romano, rivivendo i momenti e le atmosfere di un passato remoto; Altidona, incantevole borgo fermano, ha un centro storico che si trasforma in presepe vivente costituito da mura castellane che incorniciano le abitazioni storiche e da suggestivi vicoli che conducono al castello.
Vale la pena soffermarsi anche nei tre principali Musei del Presepe della Regione a poca distanza l'uno dall'altro, a Morrovalle, Macerata e Tolentino. Ci sono anche altri presepi importanti: a Fano nelle antiche cantine del settecentesco Palazzo Fabbri è allestito un immenso presepe artistico e meccanico; il Presepe di San Marco, a Colmurano, in un suggestivo presepe meccanizzato: “Presepi in un paese da presepio” si possono ammirare nella Frazione di Quintodecimo ad Acquasanta.
Stabilimenti termali nelle Marche: Terme di Montegrimano, vacanze e relax
Una terra dolce e tranquilla, quella marchigiana, costellata di rocche, castelli, antiche chiese e città d’arte, dal Montefeltro al Piceno. Luogo ideale per il relax, stretta dalla catena appenninica da un lato e dalla costa adriatica dall’altro, la regione incanta gli sguardi di chi la attraversa per la bellezza delle sue armoniose colline.
I numerosi corsi d’acqua, tra loro paralleli, prima di perdersi nell’Adriatico,, danno vita a cascate e rapide e segnano il territorio con impressionanti forre e spettacolari gole come quelle del Furlo, di Burano, della Rossa e di Frasassi, di Pioraco, del Fiastrone, dell’Infernaccio, solo per citarne alcune. L’acqua pura e limpida, o anche fangosa, bollente, ricca di preziose sostanze minerali, è la vera protagonista, anche nel sottosuolo.
Un sistema termale diffuso nel territorio: procedendo da nord a sud si segnalano in provincia di Pesaro e Urbino le Terme di Monte Grimano, Pitinum Thermae a Macerata Feltria, le Terme di Raffaello a Petriano e le Terme di Carignano a Fano; in provincia di Ancona le Terme dell'Aspio a Camerano e le Terme San Vittore a Genga; in provincia di Macerata le Terme Santa Lucia a Tolentino e le Terme di Sarnano; in provincia di Fermo le Terme di Palme a Torre di Palme e in provincia di Ascoli Piceno le Nuove Terme di Acquasanta ad Acquasanta Terme.
Grazie alle eccellenti proprietà benefiche e curative, le sorgenti minerali presenti nelle Marche vengono utilizzate sia per cure idropiniche che per l'imbottigliamento e per trattamenti di medicina estetica.