Vacanze nelle Marche: la tua villeggiatura ad Ancona
Ancona è una città di mare e rivendica una unicità condivisa da poche altre città al mondo: quella di offrire il meraviglioso spettacolo del sole che sorge e tramonta sul mare. Capoluogo delle Marche, fu fondata da un gruppo di esuli, i Dori Siracusani, nel IV sec a.c. La città sorge su un promontorio che propende verso l'Adriatico.
Ha la forma di un gomito ed è proprio dalla traduzione greca di gomito (ankon) che la città prende il nome.Dopo la colonizzazione dei Dori Siracusani, Ancona entrò sotto l'orbita di Roma e divenne prima municipio e poi colonia romana, raggiungendo il massimo splendore sotto l'imperatore Traiano, che la fortificò e ne ampliò il porto. In età bizantina fece parte della Pentapoli marittima.
Centro della Marca di Ancona durante il Sacro romano impero, dalla fine dell'XI sec si costituì in libero comune e, grazie ai floridi traffici con l'Oriente, fu una delle repubbliche marinare.
Con la caduta di Rodi, i turchi diventarono sempre più pericolosi: per ordine del pontefice Clemente VII, Antonio da Sangallo ampliò la cittadella sul Colle Astagno, segnando la fine del libero comune di Ancona.
Nel 1532 Ancona entrò a far parte dello Stato pontificio; tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700, la città attraversò una crisi economica, ma risorse grazie al pontefice Clemente XII che concesse alla dorica il porto franco nel 1732. Occupata dai Francesi nel 1797 e definitivamente nel 1801, caduto Napoleone, nel 1816 tornò sotto il regime della Chiesa. Partecipò ai moti risorgimentali del 1831-1833 e per questo fu occupata dai Francesi fino al 1837.
Nel 1859-60 diresse l'attività dei Comitati patriottici marchigiani, organizzando la liberazione che giunse il 29 settembre. Fu bombardata dagli austriaci allo scoppio della prima guerra mondiale e subì ancora bombardamenti durante la seconda nel 1943.
Attivo centro di attività commerciali, Ancona dispone di un porto, riconosciuto come scalo di rilevo internazionale dall'Unione Europea; ogni anno più di un milione e mezzo di passeggeri su rotte di collegamento con la Croazia, l'Albania, il Montenegro, la Grecia e la Turchia passano dal porto di Ancona. In fondo al porto domina il trionfale Arco di Traiano, eretto nel I. sec d.c. da Apollodoro di Damasco in onore all'imperatore Traiano, che fece eseguire importanti opere marittime e scelse lo scalo anconetano come luogo di partenza per le guerre contro i Daci.
Un'altra costruzione importante è il Lazzaretto, progettata dal Vanvitelli: a pianta pentagonale, concepito come un'isola-fortezza sul mare, aveva la duplice funzione di carattere sanitario e di difesa del porto.
Un itinerario alla scoperta della città non può non partire dal porto. Da qui, superato il Teatro delle Muse, in forme neoclassiche, si raggiunge facilmente Piazza del Plebiscito, il salotto cittadino.
Vi si affacciano la chiesa di San Domenico, che conserva all'interno una Crocifissione del Tiziano e un'Annunciazione del Guercino, la statua di Clemente XII, eretta in segno di gratitudine al papa che aveva concesso alla città il porto franco, il palazzo del Governo, attuale sede della prefettura e l'Arco Amoroso, in forme rinascimentali. Poco lontano c'è Palazzo Bosdari, che ospita la pinacoteca comunale dove sono conservati, fra gli altri, capolavori del Crivelli, Tiziano, Lotto e Guercino.
Salendo si raggiunge la Chiesa di San Francesco alle Scale ornata da un elegante portale in stile gotico fiorito veneziano, scolpito da Giorgio Orsini da Sebenico della metà del Quattrocento.
A poche decine di metri s'impone il Palazzo degli Anziani, o del Comune, databile al 1270; proseguendo si arriva al Museo archeologico delle Marche ubicato presso il rinascimentale Palazzo Ferretti, che vanta collezioni di grande interesse riguardanti l'età del ferro e le civiltà Picena, greca, gallica e romana. Poco oltre, il duecentesco palazzo del Senato, con i due ordini di bifore, rappresenta un bell'esempio di edilizia civile medievale.
Vicinissimo c'è l'anfiteatro romano risalente al I sec. d.C., capace di contenere 8000 spettatori.
Poco distante, sulla sommità del colle Guasco, svetta la Cattedrale di San Ciriaco, in stile romanico-gotico, che sorge sopra il basamento di un tempio italico del IV sec a.c.
Altro splendido esempio di architettura romanica è la chiesa di Santa Maria della Piazza, con la bella facciata in marmo decorata da loggette cieche, scandite su ordini sovrapposti. Lungo via della Loggia dove si trova la chiesa, merita uno sguardo la Loggia dei Mercanti, con la facciata in stile gotico fiorito veneziano. Questo edificio è oggi utilizzato come sede di importanti congressi e convegni di economia ed è l'emblema rappresentativo di una delle anime anconetane: quella del commercio.
Fulcro del commercio cittadino è la centralissima piazza Roma con la fontana dei cavalli, disegnata dall'anconetano Scipione Daretti e decorata dallo scultore Darlè nel 1775. Poco più oltre, si trova un'altra fontana: la suggestiva fontana del Calamo o delle Tredici Cannelle, la cui antichità è attestata dal nome, di chiara derivazione greca, che ricorda l'ambiente paludoso in cui sorgeva.
Fu restaurata dal Tibaldi nel Cinquecento, che aggiunse tredici maschere di satiri e fauni in bronzo, che si alternano sopra altrettante vasche sulle quali sgorga ancora oggi l'acqua.
In Piazza del Plebiscito si trova il museo della città. Il museo racconta la storia secolare di Ancona attraverso reperti, plastici, dipinti, stampe, riproduzioni fotografiche e documenti audiovisivi. Il percorso espositivo ripercorre il passato offrendo gli strumenti di comprensione della città attuale. Una struttura in continua espansione che è anche porta d'accesso al Museo Diffuso Urbano, punto di partenza per diversi itinerari attorno ad un città che vive e si trasforma nel tempo. L’esposizione si sviluppa in quattro sezioni: dalle origini all'anno 1000, dal 1000 al 1532, dal 1532 alla fine del '600 e, infine, dall'occupazione francese all'unità d'Italia.
Gli abitanti di Ancona sono da sempre amanti del mare e assidui frequentatori della spiaggia del Passetto, tipica costa alta e ricca di scogli.
Altra caratteristica della spiaggia del Passetto - alla fine di Viale della Vittoria, realizzato in epoca fascista - è la presenza di centinaia di grotte scavate dai pescatori alla base della rupe a partire dalla fine del 1800, costruite per riparare le proprie barche.
Oggi le grotte, attrezzate con cucine a gas e tavoli, permettono a molte famiglie uno stretto contatto con il mare, creando uno degli ambienti più tipici della città.
In questa zona sorge il monumento del Passetto, una grande edicola circolare di stile dorico su alta base, racchiudente un'ara. L'opera è stata realizzata dall'artista anconetano Guido Cirilli negli anni venti.
In una città marinara, circondata da colline e posta al centro del Mediterraneo, si mescolano con facilità profumi di mare e di campagna.
La ricetta di più antica tradizione è lo stoccafisso all'anconetana, cotto in teglia con le patate tagliate a grossi spicchi, il pomodoro, gli aromi naturali composti da odori mescolati e tritati.
È uso nella città dorica abbinare allo stoccafisso all'anconetana il Rosso Conero, vino storico di questa terra, dal colore rubino intenso e dal sapore corposo.
Un altro piatto tipico di Ancona è il tradizionale brodetto, una caratteristica zuppa di pesce.
Per cucinarlo occorrono ben tredici varietà di pesce, alcune delle quali vanno trattate in un apposito tegame, prima delle altre, per il diverso tempo di cottura.
Tra i piatti di pesce si segnala inoltre il 'mosciolo' , cioè il mitilo pescato nella zona di Porto novo.
Ciò che lo differenzia dalla cozza d'allevamento è la ricchezza di incrostazioni e il profumo intenso di mare.
Tra le paste, da non dimenticare ì vincisgrassiî, tradizionale piatto marchigiano: si tratta di un timballo di sfoglia di pasta di casa al forno che ad Ancona conosce anche varianti di pesce nel condimento.
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