La tua villeggiatura nelle zone protette delle Marche: Sasso Simone
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Parco regionale del Sasso Simone e Simoncello
Via Rio Maggio, 5 - 61021 Carpegna (Pu)
tel. 0722.770073 fax 0722 770064
info@parcosimone.it - www.parcosimone.it
Superficie: ca. 4.800 ha Istituzione: 1996
Comuni del Parco: Carpegna, Montecopiolo, Pietrarubbia, Frontino, Piandimeleto
Il parco naturale del Sasso Simone è stato istituito nel 1996 e si estende su una superficie complessiva di 4.847 ettari nel cuore dell’antico Montefeltro. Il paesaggio è collinare ed è coperto da una fitta vegetazione, interrotto da irte rupi e speroni di roccia sui quali vennero costruite “inespugnabili fortezze” per difendersi dal nemico. È una zona, quindi, ricca di castelli, rocche, ma anche di chiese, conventi e pievi.
Il parco prende il nome dai due enormi massi Simone e Simoncello, che furono abitati dall’uomo fin dall’età del bronzo. Alcune leggende narrano di sacerdoti romani, i “Semoni” che vi adoravano i loro Dei o di un eremita, Simone che vi stabilì la propria dimora; sicuramente, dopo il Mille, i Benedettini vi costruirono un' abbazia.
Quando i Signori di queste terre compresero l’importanza strategico - militare, il Sasso fu fortificato con torri e mura finché, nella seconda metà del XVI sec., i Medici vi costruirono una città-fortezza per imporre il loro potere su una zona difficilmente governabile. Ancora oggi sono visibili le macerie di quella città “ideale” della quale il sole era il simbolo - come oggi lo è del parco.
Non è difficile immaginare la bellezza di questi monti coperti dalla foresta di faggio e di abete bianco, “abitati” dall’orso e dalla lince, ed udire in lontananza il grido dell’aquila reale.
Oggi quella foresta è stata sostituita, sul versante orientale , da una di pino nero, frutto di rimboscamenti cominciati all’inizio del secolo, ma ci si può ancora immergere nel clima dei viandanti dei tempi antichi, addentrandosi nelle faggete residuali di Pianacquadio, sul Monte Carpegna, o intorno ai Sassi di Simone e Simoncello.
Unica nel suo genere, la grande foresta mediterraneo-montana ospita anche carpini bianchi, neri, aceri, frassini, agrifogli, sorbi montani e domestici. Vanto del parco è l’area intorno ai Sassi, sulla quale prospera un bosco a prevalenza di cerro. Il Simoncello, i boschi della Cantoniera e la Costa dei Salti sono Aree Floristiche Protette, mentre il monte Carpegna è anche incluso nell’omonima foresta demaniale di proprietà regionale.
In primavera i prati si colorano delle stupende tinte dei crochi e del celeste intenso del fiordaliso. Muovendosi con discrezione, nel Parco del Sasso Simone e Simoncello non è difficile incontrare il capriolo, il cui numero di esemplari è in sensibile aumento.
Continuando la passeggiata si possono trovare istrici, tassi, lepri e volpi. Caprioli, cinghiali e daini sono le prede quotidiane del lupo appenninico che è tornato ad “abitare” questi luoghi.
La mattina, le specie di uccelli che si possono osservare nel parco sono innumerevoli: dalla poiana che, sfruttando le correnti ascensionali, sale dalle quote più basse, al gheppio, all’astore, al picchio rosso maggiore, all’aquila, alla rara albanella minore. Numerosi sono i belvederi e i punti panoramici nel parco.
Uno di questi, Monteboaggine, domina, con la solitaria Torre di Vedetta del XII secolo, le distese prative del Monte Carpegna, le Valli del Foglia e del Conca, ed in lontananza i Sassi Simone e Simoncello.
Nei boschi e nei prati, durante la stagione primaverile ed autunnale, spuntano funghi di varie specie, vere e proprie bontà che fanno di questi luoghi la meta di appassionati ricercatori e amanti dei sapori del sottobosco.
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