Ferie e divertimento ad Ascoli Piceno: informazioni culturali per le tue ferie nelle Marche

Il Palazzo dei Capitani del Popolo, Ascoli PicenoSecondo una tradizione della letteratura antica (Strabone, Plinio, Festo), la città venne fondata da un gruppo di Sabini che vennero guidati da un picchio, uccello sacro a Marte durante una delle loro migrazioni detta ver sacrum.

I Sabini si sarebbero fusi con altre popolazioni autoctone dando origine ai Piceni, di cui Ascoli divenne il centro principale anche grazie alla sua posizione sulla Via Salaria, che collegava il Lazio alle saline della costa adriatica.

Città per curiosi

Ascoli è davvero ricchissima di curiosi dettagli che svelano i segreti di un antico stile di vita, particolari che vale la pena di rintracciare per comprendere le piccole storie della quotidianità. Attirano l'attenzione del visitatore i bracci per stendere i panni di lana, artistici bracci in ferro battuto, ancora oggi esistenti sulle facciate di parecchie dimore, testimonianza del fatto che la ricchezza della città, durante Medioevo e Rinascimento, derivava dalla produzione e dal commercio di panni di lana.

Chiesa di Santa Maria Intervineas, Ascoli Piceno

E tra le altre piccole curiosità: la testina di Santa Bigna che spunta tra i conci del campanile della chiesa di S. Maria Intervineas; la porticina del morto che si trova in molte abitazioni di origine medievale, accanto alla porta d'ingresso. Le colonnine che suonano e che incorniciano il portale principale della chiesa di S. Francesco. Qualcosa che susciterà meraviglia e curiosità nei visitatori è sicuramente l'inequivocabile fallo di pietra che campeggia sul secondo campanile della chiesa di S. Francesco.

Le straordinarie vestigia romane e le testimonianze del romanico e del gotico restano indelebili in quella che fu definita la città delle cento torri. Passeggiando per la città, si leggono frasi e proverbi incisi nel travertino, la sua pietra simbolo. La maggior parte di esse può essere scoperta camminando per la città nelle zone di Corso Mazzini e via Soderini.

Da vedere:

Il centro storico di Ascoli deve il suo aspetto così armonico e compatto al travertino locale, da sempre il materiale principale nella costruzione: dalle abitazioni, ai palazzi del potere e a quelli signorili, alle chiese, alle pavimentazioni delle piazze. Ma il travertino non è una pietra facile da lavorare, eppure gli artigiani e gli artisti di tutte le epoche hanno saputo trarne preziosissimi elementi decorativi.

Ornata su tre lati da un loggiato con 59 archi e dalla mole con torre merlata del Palazzo dei Capitani del Popolo, essa racchiude tutta la storia di Ascoli Piceno. Da visitare anche la Pinacoteca civica e il Museo Diocesano, le cui sale racchiudono autentici gioielli dell'arte, dal piviale di Nicolò V del sec. XIII, alle opere di Carlo Crivelli, Tiziano, Reni e Luca Giordano.

Ascoli, città di fede

S. Francesco d'Assisi arriva ad Ascoli nel 1215 lasciandovi profondi segni. In breve tempo fonda una comunità numerosa che nel 1258 dà vita alla grandiosa fabbrica in piazza del Popolo e che diventa uno dei più importanti centri francescani. Ad Ascoli si trovano tracce molto forti anche di altri ordini francescani: le Clarisse e i Cappuccini. Senza dimenticare Domenicani e Agostiniani, altri ordini mendicanti, a cui si legano due delle chiese della città.

Botteghe ed artigiani

In città è possibile visitare una decina di laboratori artigiani che costituiscono un vero e proprio itinerario per entrare in contatto con una delle più affascinanti espressioni della creatività ascolana. Tra di essi, i liutai hanno una lunga tradizione ad Ascoli. Cesare Castelli insieme al figlio Piero possiede tuttora una bottega che produce violini di elevata qualità, noti in tutta Italia per il suono particolarmente dolce. Anche la tradizionale lavorazione del ferro battuto sopravvive ancor oggi in alcune botteghe come quella di Borgo Solestà.

Un pranzo all'ascolana

Bottiglie di Rosso Piceno SuperioreUn tipico pranzo ascolano comincia con coratella d'agnello, uova oppure con pomodoro e peperoncino, fegatini di pollo, ma anche pizza al formaggio con salumi di giusta stagionatura e l'oliva tenera farcita e fritta. Le paste all'uovo rivendicano un posto di riguardo tra i primi piatti, il sugo deve avere le rigaglie di pollo. Ma il piatto simbolo è sicuramente il fritto misto all'ascolana: olive farcite, crema e costolette d'agnello. Conclusione dolce con il ciambellotto, con i funghetti all'anice, la cicerchiata, il ricco e calorico frustingo e i ravioli fritti, ripieni di castagne, crema o anche ricotta. Da bere vini piceni dall'inizio alla fine: il bianco Falerio dei Colli Ascolani, poi Rosso Piceno e Rosso Piceno Superiore, per concludere con il vino cotto, conservato in botte, e con la suggestione tutta picena dell'anisetta e del mistrà.

La Quintana

La Cerimonia dell'offerta dei Ceri alla Quintana di Ascoli PicenoSe vi trovate ad Ascoli la prima domenica d'agosto non potete perdere una delle più belle rievocazioni storiche d'Italia. La Giostra della Quintana è una gara d'abilità e di destrezza nella quale sei cavalieri, ciascuno rappresentante un sestiere cittadino, si cimentano per la conquista del Palio. C'è il Corteo, un lungo, ordinato serpente colorato di velluti, damaschi, trine di Dame e Damigelle, rami, argenti, bronzi di corazze, elmi ed armi, scoppi di colori e disegni dei drappi che gli sbandieratori lanciano al cielo, per un totale di almeno 1400 figuranti.

Una sfilata che nel lento passo segnato dal rullare dei tamburi e dagli squilli delle lunghe trombe, sembra uscire da un affresco del Quattrocento. Lo stesso Sindaco apre il corteo come Magnifico Messere, seguito dalle Magistrature, rappresentate da assessori comunali in carica e altri maggiorenti come i consiglieri provinciali, regionali e presidenti d'Enti.

Quindi la folta schiera dei Musici e degli Armigeri che scortano il Palio: un drappo di seta che ogni anno viene dipinto da un artista locale, l'ambito premio che andrà al Sestiere vincitore. Circondata da paggetti, arriva la Dama, la signora Sestiere, scelta tra le più belle del rione, seguita dalle damigelle. Sfila quindi il personaggio più acclamato, temuto, ammirato del Sestiere: il Cavalier giostrante, colui cioè che si batterà contro il Saraceno o Moro per la conquista del palio.

Informazioni

Comune di Ascoli Piceno: Comune di Ascoli Piceno
Musei civici di Ascoli Piceno: www.ascolimusei.it