Le tue vacanze ad Urbino; informazioni turistiche e culturali

UrbinoNelle Marche Urbino è riconosciuta, dal 1998, patrimonio mondiale dall'Unesco

La città di Urbino sorge tra le valli dei fiumi Metauro e Foglia da cui si gode un vasto panorama che abbraccia le colline circostanti. Le sue origini sono antichissime: il nome Urvinum deriva probabilmente dal termine latino urvum (ricurvo) che indicava la sua posizione geografica.

Nel III secolo a.C. Urbinum Metaurense (o Urvinum Metaurense) divenne municipio romano. La posizione strategica ne favorì il coinvolgimento nelle lotte che caratterizzarono il periodo feudale. Con Antonio da Montefeltro, conte e vicario imperiale di Urbino, ebbe inizio il dominio dei Montefeltro, al quale si deve la rinascita culturale del territorio, che raggiunse il suo massimo splendore artistico con Federico da Montefeltro.

Comune di Urbino
tel. 0722.3091, www.comune.urbino.ps.it
www.urbinoculturaturismo.it
Provincia di Pesaro e Urbino
numero verde 800563800
www.turismo.pesarourbino.it

Informazioni turistiche
tel. 0722.2613 - iat.urbino@regione.marche.it


Il Mecenate di Urbino ampliò la vecchia dimora medievale, trasformandola da “castello fortificato a città palazzo” I lavori di costruzione vennero eseguiti da Luciano Laurana, da Francesco di Giorgio Martini e da Girolamo Genga. Il Duca Federico da Montefeltro, dotto ed illuminato, mecenate e condottiero valoroso fece del suo Palazzo la culla dell’arte italiana, chiamando alla sua corte gli artisti più illustri del tempo: Piero della Francesca, Paolo Uccello, Melozzo da Forlì, Luca Signorelli, Giusto di Gand e Pedro Berruguete, scrittori come Baldassarre Castiglione e Pietro Bembo e Ottaviano Fregoso, architetti come Leon Battista Alberti e Baccio Pontelli, filosofi, matematici come Luca Pacioli e Paulus von Middelburg, poeti come Bernardo e Torquato Tasso e musicisti come Ottaviano Petrucci da Fossombrone.

Urbino è città ideale, perché riassume in sé la cultura dell'Umanesimo e del Rinascimento, dove la corte perseguiva la perfezione squisitamente umana, di gusto e di costume. La "città in forma di palazzo" divenne la sede elettiva della società elegante e raffinata del Cinquecento, descritta nelle mirabili pagine de Il Cortegiano di Baldassarre Castiglione.

I Duchi Della Rovere continuarono a riunire nella corte musicisti, scenografi, artisti e letterati, come gli scultori Domenico Rosselli e Federico Brandani e il drammaturgo Bernardo Dovizi, che portò in scena la Calandria. La presenza di Tiziano Vecellio, di Federico Barocci e di Federico e Taddeo Zuccari arricchirono ulteriormente la città. Dal 1631 il territorio passò poi allo Stato Pontificio fino all’unificazione, avvenuta nel 1860.

Urbino ha dato i natali al pittore Fra Carnevale (1420-1484), a Raffaello Sanzio (1483-1520), a Federico Fiore Barocci (1535-1612), al Papa Clemente XI (1649-1721), al poeta e scrittore Paolo Volponi (1924-1994). Da sempre città di studi, Urbino ospita l’Università “Carlo Bo”, l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA), all'interno del monumentale ex monastero di S. Chiara, la Scuola del Libro, con la sua fama di fabbrica di talenti artistici nel campo della grafica e delle varie tecniche incisorie e del disegno animato, e il prestigioso Istituto per la formazione del giornalismo.

Itinerario - Accanto al Palazzo Ducale si erge la Cattedrale, ricostruita dal Valadier in stile neoclassico sul finire del 1700. Essa conserva al suo interno due capolavori di Federico Barocci: l’Ultima Cena e il Martirio di S. Sebastiano. Nella cripta si trova l'Oratorio della Grotta. All’esterno della Cattedrale presso il Palazzo Episcopale si trova il Museo Diocesano Albani.

Di fronte al lato orientale del Palazzo Ducale vi è un obelisco egiziano risalente al 580 a.C., donato alla città dal cardinale Albani nel 1737. Nelle vicinanze si trova la chiesa gotica di San Domenico, con un elegante portale rinascimentale, mentre l'interno è stato rimodellato su forme classicheggianti.

Nel quartiere di San Giovanni, tra case del ‘400 e del ‘500, troviamo l’Oratorio di S. Giovanni, affrescato nel 1416 con un ciclo di dipinti di stile tardo gotico dei fratelli Salimbeni di San Severino Marche, e quello di S. Giuseppe, con un presepe a grandezza naturale in stucco, eseguito tra il 1545 e 1550 da Federico Brandani.

Lungo via Raffaello si trova la casa cinquecentesca dell’omonimo pittore. Una casa–museo che conserva l’affresco Madonna e Bambino attribuito a Raffaello Sanzio e alcuni dipinti del padre, Giovanni Santi. Salendo la stessa via, molto ripida, si raggiunge il monumento, posto su un basamento con bassorilievi e statue allegoriche, dedicato proprio al pittore urbinate.

Il punto più alto della città è rappresentato dalla trecentesca Fortezza Albornoz, dove in estate vengono organizzati concerti di musica contemporanea. Poco distante dal centro abitato è stata costruita la chiesa di san Bernardino degli Zoccolanti, commissionata da Federico da Montefeltro e per suo volere destinata a mausoleo ducale dopo la sua morte.